Ultima modifica: 27 Gennaio 2021
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27 gennaio, il giorno della memoria

Il messaggio di Rocca: OGNI TORTO INFERTO E’ UN TORTO SUBITO DA OGNUNO DI NOI. IN OGNI TEMPO, IN OGNI LUOGO

locandina  Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto.

È stato così stabilito dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005. In Italia, per0, dato il significato simbolico della data, la commemorazione è stata istituita già con la legge 211: una commemorazione pubblica non soltanto della shoah, ma anche delle leggi razziali approvate sotto il fascismo, di tutti gli italiani, ebrei e non, che sono stati uccisi, deportati ed imprigionati, e di tutti coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.

Il 27 gennaio 1945 è il giorno in cui, alla fine della seconda guerra mondiale, i cancelli di Auschwitz vengono abbattuti dalla 60esima armata dell’esercito sovietico comandata dal maresciallo Ivan Konev, liberando, i superstiti tra i circa 9.000 rimasti, . Infatti le SS nella loro ritirata verso la Polonia, dei circa 60.000 prigionieri ammassati, portarono con loro quelli sani – molti dei quali morirono durante la marcia.

Il presidente nazionale Francesco Rocca  nell’occasione ha scritto un  articolo dal titolo “GIORNATA DELLA MEMORIA: OGNI TORTO INFERTO E’ UN TORTO SUBITO DA OGNUNO DI NOI. IN OGNI TEMPO, IN OGNI LUOGO”, ricordando, tra l’altro l’incontro con la senatrice Liliana Segre e la sua dichiarazione: “Ho conosciuto gli ingiusti. Persone  che avevano scelto il male perché era più comodo non ribellarsi e obbedire agli ordini. Quando ho capito che di loro non avevo più paura ed è cresciuto in me un senso di pena per gli ingiusti, mi sono liberata. Ora penso a celebrare l’impegno dei giusti. Proprio come voi”.

Rocca precisa che “Nessuna Volontaria o Volontario della Croce Rossa potrà mai dimenticare le parole pronunciate dalla Senatrice Segre in occasione del conferimento della Medaglia d’Oro CRI nel corso del Jump 2019, grazie alle quali siamo stati ancora più consci di aderire all’“impegno dei giusti”. Questi concetti risuonano oggi più che mai, nella Giornata della Memoria, una commemorazione che ha l’importante compito di custodire e divulgare l’epocale tragedia avvenuta oltre settant’anni fa, quella della Shoah”.

Il Presidente ha dovuto riconoscere, purtroppo, che “La storia tragicamente si ripete” e i nostri volontari e operatori della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, quotidianamente, hanno sotto gli occhi l’atroce testimonianza di gravissime violazioni dei diritti umani e prevaricazioni della libertà”.  “Se vogliamo rendere onore alle vittime di ogni orrore – e non solo per un giorno, afferma ancora Rocca, “non dobbiamo distogliere lo sguardo dinanzi a qualcosa che, proprio per la sua costanza, non desta più sensazione”

E conclude: “Tutti fratelli” è il grido di Pace della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. Ogni torto inferto è un torto subìto da ognuno di noi. In ogni tempo, in ogni luogo. La nostra memoria è la memoria dell’Umanità. Ovunque, per sempre. Ecco perché ancora oggi, parafrasando Primo Levi, “L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria”.

Primo Levi, ebreo, partigiano azionista poi indimenticabile scrittore, ha scritto uno dei libri della letteratura italiana più tradotti nel mondo, uscito nel ’47: Se questo è un uomo.

Col libto Levi cerca di parlare subito, ma ricordare è difficile – scrive –, perché l’esperienza del lager appare così assurda da risultare incredibile. uno dei suoi incubi è il racconto della slocandinaua sventura alla sorella, ma lei non gli crede.

Ha senso ricordare, oggi come per gli anni che verranno, perché l’esperienza del lager per i sopravvissuti è stata così traumatica da essere quasi incomunicabile.

 

 

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